Pianta perenne dal profumo inebriante, antica e amatissima per il suo aspetto delicato: le rose sono i fiori più amati, coltivati e venduti in tutto il mondo. Si presentano in quasi tremila varietà – tra quelle naturali e gli ibridi – e sono la pianta ideale per decorare l’interno e l’esterno della casa.
Non tutte le tipologie di rose, però, si prestano a essere coltivate in vaso o in un ambiente casalingo, e quindi è giusto saperle classificare in base alle tipologie in cui le divide la botanica, e imparare il modo migliore per coltivarle.
Seguendo qualche piccolo ma necessario accorgimento, sarà possibile avere piante di rose fiorite anche per dieci mesi l’anno. E ricordate: comunque decidiate di piantarle – in vaso o in giardino – l’orario migliore per la raccolta delle rose è tra le 15 e le 17, quando la pianta è più di zuccheri prodotti dalla fotosintesi.
Tipologie di rose
Le più comuni sono le rose botaniche, ovvero quelle rose che crescono spontanee con un andamento a cespuglio: solitamente i fiori sono chiari, bianchi o rosa e, in una specie chiama Foetida, anche gialli. Sono particolarmente scenografiche, e poiché si sviluppano in arbusti vigorosi hanno bisogno di molto spazio per crescere. Inoltre, grazie alla loro resistenza, sono perfette per essere coltivate in zone di montagna o fredde.
Una categoria molto rinomata è quella delle rose antiche, ovvero quelle tipologie di rose che si trovano in natura e che non sono mai state sottoposte a incroci: hanno tantissimi colori – bianchi, rossi, gialli, rosa, fucsia – e presentano fiori piccoli ma profumatissimi. Anche queste si adattano ai climi nordici, sono perfetti per decorare il giardino con cespugli profumati e si piantano generalmente tra novembre e marzo. Il profumo di queste rose è talmente apprezzato da essere stato trasformato in un’acqua emolliente, l’acqua di rose, un prodotto apprezzato e realizzato fin dall’antichità.
Un altro gruppo di rose molto diffuso è quello delle rose moderne o rose ibridi di tea: il loro nome nasce dalla storica Rosa thea, la prima ad essere ibridata nel 1867. Essendo rose nate in laboratorio unendo più varietà, si trovano nei colori più vari dal bianco fino al viola, e sono molto fiorenti, ovvero iniziano a sbocciare a inizio primavera e continuano fino a inizio inverno.
Le regole per una buona coltivazione
Che scegliate la coltivazione in terra o in vaso, le accortezze da seguire per avere delle rose perfette sono le stesse:
- La messa a terra va eseguita nel periodo di riposo delle piante, quindi a ottobre/novembre nelle zone a clima freddo, a gennaio/febbraio in quelle a clima mite. Inoltre, se piantante in giardino, il terreno va preparato con dovuto anticipo.
- Le rose amano, in generale, l’esposizione alla luce del sole, anche se questo può variare in base al tipo di rosa scelta.
- L’innaffiatura deve essere abbondante, ma facendo attenzione a non bagnare i fiori e le foglie perché potrebbero ammuffire. L’estate è meglio annaffiare la sera, mentre in primavera è più consigliabile la mattina.
- Importantissima è la potatura: si procede quando la pianta è a riposo, e può essere più corta per le piante più deboli (50-60 cm e poche gemme), più lunga per le piante robuste (poco più di un metro).
- Durante l’inverno è consigliato, prima delle gelate, disporre dello stallatico in polvere o in pellet dallo spessore di circa 5-8 cm alla base dell’arbusto e, in caso di freddo intenso, avvolgere la pianta con un sacco di juta.