Il marchio distingue, senza margine di errore, un’azienda o un suo prodotto particolare. Gli elementi testuali di un marchio sono tra i più diffusi, ma non mancano disegni, simboli o persino numeri e brani musicali a contraddistinguerlo. Le combinazioni sono pressoché infinite e possono includere anche suoni, colori o nomi di persona. L’importante è che il risultato sia unico e non somigli a nessun altro marchio già esistente.
Procedere con la registrazione è il metodo più sicuro per avere l’esclusiva e non rischiare che altri possano utilizzarlo senza permesso. Dal sito registrareunmarchio.it prendiamo la definizione di “marchio registrato”: “in termini legali il marchio è un segno – formato quasi sempre da elementi visivi e testuali – che distingue un prodotto o un servizio da quello della concorrenza. Cioè identifica con precisione il tuo prodotto o servizio e lo rende differente da tutti gli altri”.
Ciò include anche la cosiddetta ricerca di anteriorità, durante la quale si verifica proprio l’unicità, successivamente si può passare all’Ufficio Marchi. Questo ente può rifiutare proposte per svariati motivi: innanzitutto, se presenta contenuti offensivi o riferiti a persone che non abbiano dato loro espressa autorizzazione. Anche un marchio che abbia al suo interno informazioni ingannevoli potrà non essere accettato, così come uno che rimandi direttamente a prodotti palesemente DOP (di origine protetta); infine, l’Ufficio Marchi avrà la possibilità di accettare un marchio che sia simile a un altro, purché si trovi in una classe merceologica differente e non risulti eccessivamente noto.
Dal momento dell’inoltro della domanda alla sua validazione, solitamente trascorrono 3 mesi. Durante questo lasso di tempo, chiunque sia in possesso di un marchio simile o identico può far valere i suoi diritti e interrompere la procedura. Passato questo arco temporale senza opposizioni, la registrazione avviene con successo, ma vi sono 5 anni di transizione, durante i quali il marchio può ancora essere contestabile da terzi. Ovviamente, in tali casi bisogna che vi sia una dimostrazione forte e valida. Dopo questo quinquennio, il marchio è ufficialmente incontestabile. Il rinnovo avviene ogni 10 anni e, se non utilizzato per parecchio tempo, esso tende a decadere automaticamente.
Far conoscere i propri prodotti, significa quindi poter usufruire di un marchio estremamente distintivo, che non si perda tra le migliaia di proposte similari, con il rischio di creare confusione nel consumatore. In questo modo l’azienda riuscirà a imporsi meglio sul mercato. Un logo particolarmente originale che richiami un’ideale o una filosofia, piuttosto che il prodotto in sé, sarà infatti certamente più difficile da imitare e più facile da ricordare.
Se registrare un marchio sul proprio territorio è, quindi, fondamentale, lo è ancora di più quando i propri prodotti circolano nell’intera Unione Europea o persino fuori dai confini continentali. La procedura sarà similare, ma con tempistiche e caratteristiche specifiche diverse.
Da prendere in considerazione, per le aziende più grandi che hanno svariate produzioni, è anche la possibilità di registrare un marchio per ognuna di esse: di solito si tratta della strategia migliore, adottata ad esempio dalle grandi catene per identificare le specifiche linee di prodotti.
Ne consegue che la registrazione di un marchio è un passaggio immancabile per un’azienda, grande o piccola che sia, che voglia tutelare se stessa e la propria produzione in maniera inequivocabile, mettendosi al contempo al riparo da contestazioni.
Crearlo può richiedere tempo, specie se si vuole cercare qualcosa di davvero fuori dal comune, ma una cosa è certa: più il marchio riassumerà in sé caratteristiche di semplicità e originalità, maggiori saranno le possibilità di successo.