Oggi come oggi esistono numerose alternative per vivere all’interno di una casa. Questa varietà nasce anche da un’esigenza prettamente ambientale, visti e considerati i continui problemi che affliggono ogni tipo di ecosistema. Inoltre, la ricerca di un certo tipo di risparmio spinge verso soluzioni abitative che sia in grado di garantire quei servizi di prima necessità al giusto prezzo. I container abitativi rientrano nel novero di quelle proposte che stano acquisendo una certa popolarità in tal senso.
Inoltre vantano una versatilità ottima che non offusca minimamente il comfort e la funzionalità, per cui occorre fare il punto della situazione per saperne di più. In questo modo si avrà una panoramica chiara e precisa sia sui costi che sui parametri normativi da rispettare.
Container abitativi, cosa sono? I costi
Entrando nel dettaglio della faccenda presentata poc’anzi, si può dire che i container abitativi siano dei contenitori metallici adibiti ad abitazione. Riutilizzando dei moduli impiegati, spesso e volentieri, per il trasporto delle merci, si ottengono delle sistemazioni a regola d’arte. Una tipologia domestica di questo tipo consente di godere di innumerevoli vantaggi come la mobilità e la durabilità. In aggiunta a ciò c’è una rapidità di costruzione sorprendente che pregiudica sul nascere ogni forma di spreco, un parametro, quest’ultimo, che fa il paio con il risparmio energetico in funzione di una maggiore tutela dell’ambiente circostante.
Per esprimere al meglio la loro predisposizione ecosostenibile, i container abitativi vanno costantemente sanificati. Inoltre, per vivere al loro interno anche quando fa caldo o freddo, è consigliabile isolare le pareti poiché, in caso contrario, si corre il rischio di andare incontro a innumerevoli disagi. In più, si prestano all’installazione di quei sistemi per l’energia rinnovabile come i pannelli fotovoltaici. Per quanto riguarda i costi, si ha a che fare con una fascia che va dai 2.000 ai 55.000 euro. Vien da sé che quelli arredati e completi di tutto comportino una spesa decisamente maggiore.
I requisiti normativi
I riferimenti giuridici italiani per l’uso e l’installazione die container abitativi sono alquanto stringenti. Innanzitutto, occorre chiedere un permesso specifico al quale dovrà seguire la cosiddetta denuncia di inizio attività. Quest’ultima va presentata al comune di riferimento rispettando, ovviamente, le tempistiche e le modalità di redazione del caso. Tale appunto è fondamentale poiché ogni circoscrizione comunale ha la sua politica per la protezione ambientale che va rispettata senza se e senza ma.
Oltre a ciò, la normativa italiana stabilisce delle dimensioni che consentono di definire dei semplici container abitabili. Nello specifico, si parla di un’altezza pari a 2,36 metri e di una larghezza di 2,30 metri. Per quanto specifiche, sono comunque dimensioni alla portata di tutti e che non presentano quelle complicazioni legate ad un’edificazione di stampo tradizionale. Un altro aspetto da non sottovalutare è l’estensione superficiale dei container abitativi. Singoli o modulabili che siano, occorre sempre e comunque specificare la loro natura al fine di evitare qualsivoglia forma di complicazione. Infine, se si vuole realizzare questa tipologia abitativa su un terreno agricolo, occorre lasciar perdere. La legge italiana vieta iniziative del genere su superfici con un’altra finalità.