Per secoli l’onomastico è stata una ricorrenza con un enorme valore per tutti i cattolici. Alcune famiglie sono solite festeggiare l’anniversario del proprio santo patrono come se fosse un secondo compleanno, ma non tutti sanno quando sia il proprio onomastico. Scopriamo insieme come si può conoscere quale sia il santo patrono del giorno, la storia e le origini di questo avvenimento per molti importante.
Come si individua il proprio santo patrono?
Per potere conoscere il proprio santo patrono e scoprire quale sia il santo del giorno è possibile reperire informazioni sul sito internet della propria Diocesi. Ovviamente è anche possibile utilizzare il motore di ricerca di Google, per cercare il proprio santo, inserendo il nome seguito da “il patrono” e trovare così una serie di informazioni.
Su internet ci sono anche tanti siti web nei quali basta inserire un nome per ottenere informazioni sul santo patrono associato al proprio nome oppure su quando è possibile festeggiare l’onomastico. Alcune volte è possibile inserire una data se si desidera conoscere i santi di un giorno particolare.
Nel corso della riforma liturgica avvenuta negli anni ’70, la Chiesa cattolica ha revisionato il calendario ecclesiastico dei santi e sembra avere collocato varie celebrazioni dei santi in una data diversa. Pertanto, oggi è molto frequente che persone che possiedono lo stesso nome celebrino il proprio onomastico in date diverse.
L’importanza del santo del giorno
Molte famiglie pensano tanto al nome da assegnare al proprio figlio prima della nascita. Secondo gli insegnamenti della Chiesa cattolica, il nome sembra assumere un significato speciale per un bambino che riceve il sacramento del battesimo, in quanto lo farebbe uscire dall’anonimato e lo distinguerebbe dagli altri. Era già buona usanza, da parte delle prime congregazioni cristiane, dare ai bambini nomi di santi oppure di angeli.
Nel Medioevo, durante il sacramento del battesimo veniva dato al bambino il nome del santo del giorno. L’importanza di questa giornata la si può comprendere nel fatto che nel registro della Chiesa non sia mai stata registrata la data di nascita ma quella del battesimo.
Il giorno in cui si commemora un santo patrono, il cui nome è stato dato a una persona, rappresenta una festa personale, vissuta in modo più o meno sentito. I nomi dei santi devono essere intercessori, un modello per i bambini e un modo per dargli conforto nel corso della vita. La Chiesa protestante a differenza di quella cattolica possiede un calendario dei nomi. Ma poiché i protestanti non conoscono alcuna canonizzazione, non sembra essere celebrato alcun onomastico.
Storia e origini dell’onomastico
L’onomastico era già un avvenimento che veniva celebrato nel tardo Medioevo come festa del patrono del nome, con digiuni, partecipazione alle funzioni religiose, donazioni di sacrifici ed elemosine. Dopo la Riforma, i gesuiti e i cappuccini iniziarono a festeggiare l’onomastico. Questo però, non sembra essere stato celebrato solo in modo religioso ma anche sotto forma di festa all’interno delle famiglie.
Dal XVIII secolo ecco che si tramanda di generazione in generazione. Anche se la celebrazione religiosa dell’onomastico, secondo la Chiesa, non dovrebbe passare in secondo piano, la persona che porta il nome del santo del giorno in cui è nata, è sempre felice di potere ricevere regali e di festeggiare.