La notizia è di questi giorni: l’aerosol non ha gli effetti curativi e positivi nei bambini affetti da malanni stagionali, di cui, invece, tutti noi eravamo a conoscenza! A quanto pare, il famoso apparecchio, divenuto molto popolare negli anni ’70, non cura i tipici malanni di stagione che colpiscono in particolare i più piccoli, soggetti per antonomasia, a raffreddori e tossi e, in generale, ai problemi delle vie respiratorie.
L’aerosol è sempre stato considerato, per molte mamme, la “cura” perfetta per affrontare le patologie respiratorie, che, secondo un recente studio, passerebbero lo stesso se facessero il loro corso naturale: aspetto questo poco accettato dai genitori che preferiscono l’utilizzo dei farmaci, un po’ per egoismo e tranquillità propria, per la cura dei propri figli. Quando si deve curare il proprio bambino, il modo migliore per comprendere quale rimedio utilizzare è sempre quello di chiedere al pediatra, in questo modo si limiteranno al massimo i farmaci che fanno male alla salute.
Anche prima della pubblicazione di questo recente studio, sono sempre stati molti i dubbi sollevati dagli addetti ai lavori in merito ai benefici che l’aerosol e i farmaci, in esso utilizzati, possono procurare. Sembra, infatti, che la nebulizzazione procurata dall’apparecchio attraverso medicinali come il famoso Cleanil non siano determinanti per la cura del malessere, al contrario, semplici abitudini come i frequenti lavaggi nasali, l’integrazione continua di liquidi, umidificare gli ambienti e controllare la temperatura in modo costante, siano determinanti per agevolare la guarigione e nello stesso tempo prevenire le infezioni nei bambini ammalati.
E’ inoltre consigliato, in via preventiva, di utilizzare fazzoletti di carta per l’igiene quotidiana e di lavare spesso le mani, questo a tutela della salute del piccolo ma anche per evitare possibilità di contagio con gli altri famigliari, che magari sono vittima dei malanni di stagione.
Aerosol: gli esperti consigliano di limitarne l’utilizzo
Nonostante i risultati ottenuti da alcuni studi sull’efficacia dell’aerosol e dei farmaci cortisonici utilizzati (che hanno confermato i pochi effetti positivi dello strumento nella cura delle malattie delle vie respiratorie più frequenti in Italia), molti pediatri continuano a somministrare l’aerosol come cura primaria per affrontare patologie di ordinaria amministrazione, soprattutto nei bambini.
C’è anche da dire che sei i bambini italiani sono, ad oggi, tra quelli che fanno più uso di medicinali in Europa, è anche perchè i medici di base tendono a soddisfare le richieste dei genitori, rassicurandoli con cure a quanto pare inutili. A confermare questa tendenza è Antonio Boccazzi, infettivologo e dirigente medico nell’Unità di Pediatria a media intensità alla Clinica De Marchi di Milano che punta il dito proprio sui pediatri: “A volte i pediatri prescrivono terapie in aerosol per placare l’ansia dei genitori che vogliono fare per forza qualcosa, sperando di accelerare la guarigione del proprio figlio. Ma in questo modo arriviamo ad avere bambini rassegnati all’idea di prendere farmaci, che non si ribellano più, e questo non è normale. Io ne ho viste davvero tante e dico: è giusto che i piccoli storcano la bocca di fronte a uno sciroppo o si rifiutino di stare fermi e respirare attaccati a una mascherina”.
Il dottor Boccazzi, infine, conferma i pochi vantaggi che l’aerosol ha sull’organismo dei bambini, consigliando alle famiglie di non accanirsi inutilmente su mezzi impropri ma di usare sempre il buon senso: nella maggior parte dei casi far sì che la malattia segua il suo corso è determinante, non bisogna avere fretta, così facendo la guarigione arriverà grazie al rispetto dei tempi necessari al piccolo paziente per debellare, da solo, il malessere stagionale, spesso in grado di rafforzare anche il suo sistema immunitario.