L’Ape volontaria è un sorta di prestito prestabilito e assicurato dalla pensione di vecchiaia che viene elargito dalla banca in quote mensili attraverso 12 tranche. Il beneficiario le riceverà non appena ne avrà diritto. La sua concretizzazione è stata attuata sperimentalmente dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019. Va detto fin da subito che questa misura non è stata rinnovata nel 2021, per dare maggiore rilevanza a quella che è l’Ape sociale, un sostegno maggiormente fruibile per i lavoratori del mercato italiano. Tuttavia, occorre approfondire alcuni aspetti del prestito introdotto all’inizio per fare luce sui suoi principali punti chiave.
Quali dati vengono richiesti per l’Ape volontaria?
L’Ape volontaria è, a conti fatti, una specie di prestito finanziario al quale possono accedere le lavoratrici e i lavoratori dotati di un’età pari o superiore a 63 anni e in possesso di almeno 20 anni di contributi maturati nel giro di tre anni e sette mesi a partire dal momento in cui viene formulata la domanda per l’accesso alla pensione di vecchiaia. L’importo del prestito in questione viene relazionato alla pensione di vecchiaia ed è concesso fino alla maturazione dei presupposti per la pensione. Gli interessati in tal senso domandano la certificazione della pensione in divenire all’Inps dalla quale ottengono info su durata e ammontare dell’Ape e sulle realtà aderenti all’iniziativa. Il richiedente sottoscrive digitalmente la proposta e l’ammontare prescelto dell’Ape.
Una volta sbrigate le necessarie verifiche, gli viene elargito attraverso rate mensili l’importo dell’anticipo pensionistico. Un volta raggiunta l’età della pensione di vecchiaia, l’Inps dà l’assegno pensionistico al netto della rata del piano di rientro del prestito includendo, ovviamente, la restituzione di capitale, l’assicurazione e gli interessi. Qualora sopraggiunga la morte, l’assicurazione paga il debito residuo e la potenziale reversibilità viene erogata senza togliere nulla. A venti anni di distanza dal pensionamento, si conclude la restituzione delle rate di del piano di rientro e la pensione riacquista il suo livello abituale. La penalizzazione per ogni annualità anticipatoria è stimata intorno al 4,6%.
Calcolatore Ape volontaria: ecco come funziona
L’Inps, per dare un ulteriore supporto a chi possiede determinati requisiti, ha ideato uno strumento ad hoc come il calcolatore Ape volontaria. Specificando la data di nascita, il proprio sesso e il relativo Comune di residenza, la data approssimativa del pensionamento e la cifra maturata della pensione si ha una panoramica generale della somma dell’anticipo pensionistico che si può chiedere.
L’importo minimo dell’Ape volontaria è stimata di 150 euro al mese, mentre l’importo massimo varia a seconda delle condizioni di chi esercita la richiesta. Il software Inps stima la pensione che si percepirà, le mensilità anticipate pretese, le possibili trattenute indicate (le rate di quei prestiti tramite cessione del quinto, i possibili assegni divorzili o di mantenimento imposti ogni mese per l’ex coniuge o per i figli) e trattiene l’importo massimo erogabile. Insomma, appare evidente che il novero di informazioni di cui tener conto fosse davvero vasto. Per non parlare, poi, delle varie convenzioni (burocratiche e finanziarie) con svariati istituti di credito affermati in grado di semplificare l’intero iter erogando quanto richiesto nella relativa domanda di Ape volontaria.