I frutti di mare fanno gola a molti ma, per poterli mangiare in tutta sicurezza, è necessario imparare come pulirli al meglio per poi procedere con i metodi di cottura e le ricette.
Come pulire al meglio i frutti di mare
Pulire correttamente i frutti di mare significa fare il possibile per garantire la propria sicurezza e quella delle altre persone che li mangeranno. I frutti di mare, infatti, generalmente hanno impurità e alghe che ne possono minare la sicurezza per la nostra salute. È necessario, quindi, imparare a pulire i gusci e gli interni, senza però alterare il sapore o le caratteristiche del frutto di mare stesso. Ma come muoversi? La prima cosa da fare è spurgare i frutti di mare. Ci sono alcuni di questi molluschi, come le vongole, che vivono nella sabbia e quindi questa può penetrare al loro interno. Per farlo, è sufficiente immergere i frutti di mare nell’acqua fredda per 3 ore, rigirandoli regolarmente con le mani per essere sicuri di rimuovere ogni impurità. Una volta spurgati, è necessario sciacquare con forza i frutti di mare, oppure usare uno scolapasta. Aiutandosi con un coltellino, bisogna anche rimuovere le incrostazioni che si trovano sui gusci.
In commercio ormai si trovano retine contenenti i frutti di mare che sono già stati puliti, anche se è sempre meglio pulirli di nuovo per una garanzia ancora maggiore.
Come cucinare i frutti di mare
Molte persone adorano consumare i frutti di mare crudi, magari accompagnati da succo di limone fresco ma, specialmente se non si è sicuri della loro provenienza, ciò può far correre dei seri rischi a livello gastrointestinale. Il primo consiglio, quindi, è di cucinare propriamente i frutti di mare. Ma cosa intendiamo, precisamente, quando parliamo di frutti di mare? Essi includono vongole, cozze, le capesante, i fasolari e i cannolicchi. Nel caso delle capesante, esse sono vendute già piuttosto pulite, e aperte, ed è possibile prepararla fritta, gratinata oppure marinata in olio di limone. Per cucinarla è necessario poco tempo ed è possibile renderla ancora più gustosa preparando un ripieno di aglio, sale, pane grattugiato, olio e prezzemolo con cui ricoprire la capasanta per poi farla gratinare a 180° per circa 10 minuti. Le cozze generalmente vengono usate per la preparazione di sughi, zuppe, oppure possono essere preparate ripiene o gratinate. In ogni caso, ogni cozza che non si apre durante la cottura dev’essere rimossa perché avariata.
Le vongole si suddividono in due categorie: normali e veraci. Il secondo tipo è considerato particolarmente gustoso. Per cuocerle è necessario farle aprire all’interno di una pentola e filtrare il loro liquido di cottura, che è molto saporito. Il piatto più famoso sono gli spaghetti alle vongole. I cannolicchi, invece, sono solitamente preparati alla griglia, gratinati, in zuppa oppure in sugo per gli spaghetti. Si tratta di molluschi che vivono nella sabbia ed è necessaria, quindi, una scrupolosa pulizia. Per controllare che i cannolicchi siano vivi è necessario toccarli e la conchiglia dovrebbe ritirarsi subito. Per la preparazione dei fasolari, invece, generalmente ci si rifà a quella per le vongole oppure in zuppa, con l’aglio e il pomodoro.