Ikea ha licenziato un dipendente dopo che si è fermato per la pausa per cinque minuti oltre il consentito. Dopo undici anni di servizio, la direzione della sede di Bari ha deciso di licenziare l’uomo senza alcun preavviso e senza precedenti richiami.
Il fatto è successo nella sede di Bari e vede come protagonista un giovane lavoratore che adesso è rimasto senza lavoro con due figli piccoli da mantenere. Il caso arriva successivamente a quello di Corsico, dove una mamma di bambino disabile è stata licenziata in tronco per aver tardato sull’orario di lavoro per due volte consecutive.
Il colosso svedese è sempre stato famoso per aver adottato una politica lavorativa “friendly” agevolando i propri dipendenti a seconda delle esigenze: infatti, un sistema di lavoro così composto ha sempre favorito un lavoro maggiore e con poca ansia.
Nell’ultimo periodo Ikea ha cambiato la propria prospettiva facendo piazza pulita di ogni dipendente che diventa anche minimamente non corretto nei confronti delle regole.
I lavoratori di Ikea Italia ed il Sindacato hanno raccolto ben 25 mila firme al fine di riassumere il dipendente Davide. Secondo lo stesso sindacato infatti il licenziamento subito è illegittimo e verrà denunciato alle autorità competenti.
La direzione non ha mai ripreso il dipendente per eventuali ritardi, sia in forma scritta che in forma verbale, quindi il licenziamento è senza giusta causa. La battaglia legale e sindacale è appena iniziata nei confronti di Ikea Italia.
Gli alti vertici per ora non si esprimono. Anche in questo caso dovranno verificare i fatti e le testimonianze, per arrivare a capire le motivazioni di un licenziamento immediato nei confronti di un lavoratore, che si è visto perdere il lavoro dopo ben 11 anni.
Secondo il sindacato i licenziamenti sono solo la punta dell’iceberg: secondo gli addetti ci sono motivazioni molto più grosse che vedremo in futuro.