Man mano che il progresso tecnico avanza, man mano abbiamo robot in grado di fare operazioni sempre più complesse, anche nel settore medico. Si tratta effettivamente di un traguardo stupefacente, quello della robotica nell’ambito della medicina. Si tratta di un successo tecnico, scientifico ed umano che permette di raggiungere più facilmente alcune zone del corpo, di operare con la massima precisione, di monitorare in modo meno invasivo.
Il futuro della chirurgia, potremmo dire, si trova già nelle mani dei robot; a partire dal 1999, anno nel quale sono stati significativamente introdotti, i robot hanno eseguito almeno 4 milioni di operazioni chirurgiche. Ogni anno le operazioni da essi condotte risultano aumentare del 10%. In Italia, ogni anno ci sono fra 12mila e 15mila operazioni che vengono condotte per mezzo di robot, dimostrandosi uno dei Paesi in pole position in Europa, secondi solamente alla Francia; intanto il record assoluto dell’uso di robot nella chirurgia è detenuto dagli Stati Uniti d’America. La scienza, in questo campo, fa dei passi da gigante. Come dice Franca Melfi, chirurgo del DAM dell’Università di Pisa, quello che i robot garantiscono nel corso delle operazioni chirurgiche è “Più precisione, più sicurezza, minori invasività e minor trauma anche per interventi molto complessi”.
I robot permettono di offrire una precisione unica anche negli interventi chirurgici che risultano più complessi e più difficili. Sono precisi, non si stancano, non hanno ‘altre cose per la testa’. Per questo molti sono convinti: il 2018 potrebbe essere un anno definitivo per consegnare buona parte della chirurgia nelle mani dei robot.
In Italia, uno dei robot chirurghi più diffusi è il modello Da Vinci, così come il Robot Xi, che viene utilizzato all’Humanitas.
In diversi ospedali d’Italia ormai alcune operazioni chirurgiche vengono effettuate con l’ausilio del robot, che è diventato un partner di fondamentale importanza per questi ospedali e per le loro equipe mediche.
Nessun chirurgo è preciso come un robot, per quanto la presenza della mano umana sia sicuramente sempre una garanzia. Tuttavia la medicina è probabilmente uno di quei settori nei quali l’uomo verrà sostituito dalle macchine; gli uomini potranno rimanere come figure di conforto e per la tranquillità dei pazienti, ma man mano, secondo i più sicuri, i robot prenderanno completamente il sopravvento. D’altronde secondo alcune statistiche a livello mondiale, una persona su due si farebbe curare da un robot; un segnale di fiducia importante per queste nuove figure della chirurgia, che saranno sempre più presenti nel futuro.