Il packaging facilita le operazioni di supply chain dell’agroalimentare, preservando la qualità degli alimenti lungo tutta la filiera.
Tuttavia, ogni anno una quota consistente di imballaggi viene gettata come rifiuto, determinando un significativo spreco di risorse. Senza contare quella parte piuttosto significativa che viene dispersa in natura, con danni piuttosto ingenti per l’uomo e il pianeta.
Per provare a eliminare queste criticità, sempre più aziende del settore stanno scegliendo di puntare sul packaging ecosostenibile, una forma di imballaggio alimentare alternativa e dal ridotto impatto sull’ambiente.
Packaging sostenibile agroalimentare: la scelta responsabile delle aziende moderne
Oggi viene definito sostenibile tutto ciò che riesce a far fronte alle esigenze attuali, senza pregiudicare la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie.
Questo concetto nasce dalla consapevolezza che le risorse a disposizione dell’uomo non sono infinite ed è quindi necessario che ognuno faccia la propria parte per lasciare ai posteri un mondo vivibile.
Una tendenza che ha dimostrato di riuscire a influenzare le scelte di acquisto milioni di consumatori, ogni giorno sempre più attenti all’impatto che le loro decisioni hanno sul pianeta.
Proprio questa consapevolezza sta portando il packaging sostenibile ad assumere un ruolo sempre più centrale all’interno del settore agroalimentare.
Senza contare che proporre prodotti con un imballaggio green permette alle aziende di dimostrare il proprio impegno in prima linea nei confronti della sostenibilità, andando di conseguenza a beneficiare di un importante ritorno d’immagine.
Le caratteristiche principali del packaging sostenibile
Naturalmente, affinché possa rispettare gli standard di sostenibilità, il packaging deve soddisfare una serie di requisiti, a partire dalla tipologia di materiale impiegato per la realizzazione.
Nel settore agroalimentare, spesso si tratta di imballaggi realizzati con materiali riciclati, quindi prodotti attraverso un processo più virtuoso, in grado di limitare l’utilizzo di nuove risorse. In alternativa, si ricorre con altrettanta frequenza al cartone: un materiale organico, durevole, riciclabile e biodegradabile all’80%.
Ovviamente, un involucro green deve avere un basso impatto sull’ambiente lungo tutto il suo ciclo vitale, comprese le fasi di progettazione e produzione: in questi casi, è determinante prevedere un uso ottimizzato dell’energia, riducendo il ricorso a quella ricavata da fonti fossili, le quali sono responsabili di un importante quantitativo di emissioni a effetto serra nell’ambiente.
Per comprendere meglio come utilizzare il packaging ecosostenibile realizzato nel pieno rispetto dell’ambiente in ogni sua fase, è possibile consultare la pratica guida messa a disposizione da STEF.
Un packaging nel rispetto dei principi della circolarità
Anche nel settore agroalimentare, il packaging ecosostenibile è formulato nell’ottica dei principi di circolarità.
Oggi, per ridurre lo spreco connesso all’utilizzo di nuove risorse, è infatti necessario ampliare quanto più possibile il ciclo vitale di ogni soluzione, rifuggendo dall’imballaggio usa e getta e optando prevalentemente per involucri riutilizzabili.
Un packaging sostenibile, di conseguenza, deve essere sicuro, resistente e altamente performante e, se designato a operazioni di trasporto e logistica, riuscire a sostenere carichi gravosi qualunque sia la modalità di spedizione.
In aggiunta, un involucro durevole, capace di proteggere i beni agroalimentari contenuti al suo interno, permette di ridurre gli sprechi limitando ogni genere di danno che potrebbero subire i prodotti nel processo di trasporto.
Naturalmente, oltre che robusto, un packaging sostenibile dovrebbe anche essere leggero, in modo da rendere anche più semplici le operazioni di trasporto.
Ricorrendo a soluzioni con tutte queste caratteristiche si avrà la certezza di impiegare imballaggi che, oltre a essere altamente efficienti, sono in grado ridurre al minimo la loro impronta ecologica sull’ambiente.