La zecca dei boschi è un parassita che si trova facilmente in direzione della vegetazione, in grado di attaccare non soltanto i cani ma anche l’essere umano. Al termine del periodo del letargo invernale le zecche è facile incontrare la zecca dei boschi e rischiare di essere morsi.
Ad essere maggiormente attaccati dal parassita sono gli animali domestici, in particolar modo i cani, ma il rischio di contagio si estende anche all’uomo. Per questo motivo andiamo ad approfondire insieme tutte le caratteristiche e le conseguenze che comporta un morso da parte del parassita.
Habitat del parassita
La zecca dei boschi, dal nome scientifico Ixodes ricinus, si trova presente in tutte le regioni italiane, preferendo un habitat ad altitudini non eccessivamente elevate. La sua presenza comporta un serio pericolo per gli animali e l’uomo. Il parassita prolifera in sottosuoli ricchi di humus e umidità. Il rischio di incontrare le zecche dei boschi si estende soprattutto ai sentieri men battuti, dove vivono in maggior parte gli animali selvatici.
La femmina della zecca dei boschi
Come avviene la riproduzione e il ciclo vitale della zecca dei boschi? Questo parassita attraversa uno stato di uovo, larva, ninfa ed evoluzione adulta. A rappresentare un pericolo per l’essere umano sono le specie adulte femmina e le ninfe. Lo scudo chitinoso presente sulle zecche dei boschi viene definito ‘duro’ in relazione alla sua resistenza, ricoprendo la parte anteriore degli esemplari femmina e la totalità dello scudo nei maschi.
Le zecche dei boschi femmina, allo stato gravido, raggiungono dimensioni pari a 1 cm, presentandosi sotto una colorazione grigia, al contrario dei maschi in grado di raggiungere soltanto i 2/3 mm, dotati di quattro artigli, per dimensioni ancora più piccole a livello delle ninfe in meno di 2 mm.
Pericoli per l’uomo e come difendersi
La zecca dei boschi può trasmettere microorganismi patogeni. Proprio per evitare tale rischio il Ministero della Salute ha pubblicato le linee guida preventive per difendersi dal morso del parassita. La prevenzione consiste nell’evitare un contatto diretto con la vegetazione lungo sentieri poco battuti, munirsi di guanti per la raccolta di eventuali fiori o frutti selvatici, indossando un abbigliamento resistente agli strappi sui toni chiari per distinguere l’eventuale presenza del parassita.
Sugli indumenti e gli accessori è possibile spruzzare un insetticida-acaricida-repellente in grado di allontanare la zecca dei boschi. Le parti del corpo che devono essere esaminate con attenzione, al fine di individuare la presenza del parassita, sono le ascelle, l’attaccatura dei capelli, la zona inguinale, gambe e ombelico. La zecca dei boschi deve essere estratta dalla pelle il prima possibile, evitando la trasmissione dei microorganismi patogeni, evitando l’impiego di sostanze chimiche e calore potenzialmente a rischio di rigurgito di liquidi infetti.
La zecca dei boschi deve essere afferrata con una pinzetta, in prossimità della cute, attraverso un movimento saldo e rotatorio. Il parassita deve essere successivamente bruciato o inserito all’interno di alcool, evitando di schiacciarlo a terra con le scarpe per non favorire la proliferazione delle uova. La ferita deve essere disinfettata e lavata con acqua calda e sapone. In alcuni casi si rende necessario rivolgersi al proprio medico soprattutto nell’eventualità della manifestazione tardiva di sintomi, nel caso in cui la zecca non sia stata rimossa totalmente dalla cute.