Dopo la Macedonia e la Turchia, l’Italia è in ritardo rispetto all’imprenditoria femminile in Europa. Ci sono dei miglioramenti di crescita, ma perché il binomio tra donne italiane e impresa sembra così indietro rispetto ad altri paesi?
Quante donne lavorano in Italia?
Può sembrare un controsenso, ma nonostante che l’Italia, in quanto occupazione femminile, sia tra gli ultimi paesi in Europa, nel 2017 si è battuto un record delle donne che lavorano nel Belpaese.
L’ISTAT ha registrato, nel giugno del 2017, che il 48,8 % delle donne, tra i 15 e i 64 anni, lavora, ed è il dato più alto dal 1977. Nonostante le statistiche, sono gli uomini ad occupare più posti di lavoro, e ciò può dipendere da vari fattori. Uno di questi, è la difficoltà di conciliare il lavoro con con la famiglia: nel 2016 ben trentamila donne hanno dovuto rinunciare al posto di lavoro per la maternità, soprattutto perché in Italia i posti agli asili nido sono inferiori a quelli previsti dall’Unione Europea. Per quanto riguarda la guida delle aziende, solo il 21,8 % delle donne occupa una posizione del genere.
Perché non ci sono più donne alla guida di imprese?
E’ difficile dare delle risposte vere e proprie a questa domanda. Uno dei fattori, può essere l’inconciliabilità tra lavoro e famiglia già citato, ma sembra che serpeggi, soprattutto tra le grandi aziende, il preconcetto che le donne non siano meno ambiziose degli uomini. Ma sembra una vera sciocchezza se si pensa ad una figura del calibro di Luisa Spagnoli, nella storia delle aziende italiane.
Eppure, su una statistica condotta nel 2014, su oltre tremila imprese nel mondo, trentamila componenti nei consigli di amministrazione e senior menager con una maggiore diversità di genere, dove c’è una forte presenze femminile, le performance finanziare e le valutazione azionarie sono in aumento.
Quanto sono cresciute le imprese femminili italiane?
Sebbene il tasso di attività femminile Italia sia tra i più bassi dell’Europa, le imprese dirette dalle donne, come dimostrano dei dati del 2017, sembrano aumentare. Infatti, sono 10,000 in più dell’anno precedente, le imprese condotte dalle donne, per un totale di 1.331000, concentrate soprattutto in Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia.
I settori di attività di queste imprese riguardano soprattutto il turismo ed altre attività di servizi. Primo fra tutti, è sicuramente il settore ristorativo ed alberghiero, seguito dalle agenzie di viaggio, di noleggio e di supporti alle imprese, e dalle attività scientifiche e tecniche.
Senza contare che in queste imprese femminili, c’è una forte componente giovanile (ovvero al di sotto dei 35 anni) in crescita, soprattutto nelle professioni riguardanti il settore scientifico e tecnico, soprattutto nel campo della sanità e dell’assistenza sociale.