La sparatoria in Texas è stata effettuata, da un individuo completamente squilibrato, non capace di intendere e volere. Un ex militare, che ha compiuto una strage, emulando le precedenti, solo per avere un attimo di notorietà mediatica.
Il 26 enne americano è entrato all’interno di una chiesa ed ha cominciato a sparare, ferendo a morte ben 26 persone. Secondo Trump, è stata una fortuna ci fosse un ragazzo coraggioso, che con un’arma, sia riuscito a fermare la folle corsa al massacro, sparando a sua volta all‘assaltatore.
Devin Patrick Kelley, 26 anni, era un ex militare che nel 2010, aveva prestato servizio in New Mexico. Condannato ad un anno di carcere e congedato con disonore nel 2014.
Prima di compiere la strage, Devin ha postato una foto, sul suo profilo personale di Facebook, con in mano un semiautomatico, come pronto all’azione.
Secondo le varie ricostruzioni, il ragazzo ha sparato venti colpi tramite un fucile d’assalto, a pochi secondi di distanza, l’uno dall’altro, indossando maschera, vestito nero, giubbotto antiproiettile.
Ha cominciato a sparare da fuori, per poi entrare e commettere la strage di ben 26 persone morte. Un ragazzo, coraggioso, ha provato a rispondere al fuoco, al fine di fermare la sua folle corsa al massacro.
E’ emerso inoltre un video della messa, postato su youtube e sequestrato dagli inquirenti, al fine di poter verificare il corretto susseguirsi dei fatti.
Non è stato un problema di armi, come asserito da molte persone, ma di aver lasciato libero un ragazzo con precedenti penali gravi e con uno squilibrio totale della personalità, con la convinzione di poter emulare le varie stragi dell’Isis, solo per ottenere un attimo di consenso mediatico ed attenzione.
L’Isis ha rivendicato l’attentato, ma non è ancora chiara la matrice e tanto meno i rapporti del ragazzo con l’organizzazione Islamica.