Investire con successo sui mercati finanziari presuppone una buona conoscenza degli assets a disposizione e degli strumenti che si possono impiegare per analizzare i mercati. Le piattaforme digitali consentono oggi di operare con una grande varietà di strumenti finanziari. Ciò da un lato rappresenta un vantaggio perché offre tante opportunità di profitto, dall’altro può rendere complicata la scelta degli investitori e la gestione di un portafoglio eccessivamente differenziato.
L’attenzione degli investitori si sta focalizzando nell’ultimo periodo su due categorie di assets. Sono in crescita infatti gli investimenti su materie prime e utility, strumenti finanziari che sembrano essere utili da avere in portafoglio per l’ottimizzazione delle performance e per la riduzione del rischio.
Investire sulle materie prime
Molti investitori stanno aumentando la percentuale di materie prime in portafoglio. Questi assets hanno andamenti diversi rispetto alle obbligazioni e ai titoli azionari, motivo per cui per la costruzione di un portafoglio bilanciato e che possa rispondere positivamente alle diverse condizioni di mercato non sono da sottovalutare.
Le modalità e gli strumenti a disposizione per l’investimento in commodities sono vari. Una prima opzione è acquistare direttamente la materia prima: questo richiede innanzitutto contatti con i produttori della materia prima e in secondo luogo una logistica adatta per la gestione della stessa. Le difficoltà tecniche di questa prima soluzione rendono l’acquisto diretto di commodities una scelta poco frequente, soprattutto tra i piccoli investitori
Un’altra opzione è investire con gli ETC sulle materie prime. Si tratta di prodotti finanziari facenti parte della categoria degli ETP (Exchanged Traded Product) e specializzati nelle commodities come assets finanziari. Come per gli ETP e gli ETF, anche nel caso degli ETC le commissioni sono ridotte e ciò è vantaggioso per chi deciderà di utilizzare questi prodotti per investire in materie prime.
Gli investitori possono scegliere di operare anche con i CFD sulle materie prime. I Contract For Difference sono particolari strumenti finanziari che replicano il valore dell’asset a cui sono legati. Per fare un esempio pratico, si può pensare al CFD sull’oro: l’investitore non acquista direttamente oro, ma un contratto che replica il prezzo del sottostante. In questo modo si avrà accesso immediato al mercato dell’oro e la possibilità di vendere in qualsiasi momento il CFD, con commissioni ridotte e senza dover trovare un altro investitore che sia interessato all’acquisto diretto della materia prima. I CFD hanno rivoluzionato il mondo finanziario e sono attualmente disponibili sulla maggior parte delle piattaforme di investimento online legali nel nostro paese.
Investire sulle utilities
Con il termine utilities si fa riferimento a quelle società che si occupano di fornire alla popolazione servizi essenziali. Rientrano in questa categoria ad esempio le aziende che forniscono energia elettrica, acqua e gas. Trattandosi di servizi essenziali, il mercato di queste aziende risente meno dei periodi di crisi. Anche nei momenti di difficoltà economica la popolazione non può fare a meno di questi servizi, al massimo può puntare al risparmio riducendo i consumi, ma non si tratta di beni che possono essere eliminati del tutto.
Per investire sulle utilities si può decidere di introdurre in portafoglio singoli titoli, di acquistare degli ETF o di dare in gestione il proprio denaro a dei fondi di investimento che operano anche in questo settore. Investire in singoli titoli è la scelta più rischiosa, perché presuppone un’attenta analisi delle singole aziende e porta a concentrare il capitale su una o poche società. Meno rischioso è invece l’investimento con i fondi o con gli ETF, in entrambi i casi si ottiene infatti la diversificazione del rischio puntando su più aziende del settore. Il vantaggio degli ETF rispetto ai fondi tradizionali è il costo, le commissioni sono infatti significativamente ridotte.