La malattia di Alzheimer è una delle forme più diffuse di demenza senile ovvero di quella condizione caratterizzate dalla progressiva perdita delle funzioni cognitive che colpisce moltissimi anziani. Quando la malattia raggiunge stadi avanzati diventa difficile per i pazienti gestire autonomamente gli atti della vita quotidiana e gli interessi personali. In questi casi, l’amministrazione di sostegno si rivela uno strumento prezioso per garantire tutela e protezione alle persone colpite da Alzheimer.
Amministratore di sostegno e ricovero in casa di riposo
Quando l’Alzheimer di un anziano raggiunge stadi molto avanzati, spesso si rende necessario prestare assistenza agli anziani per evitare truffe o incidenti o con assistenza domiciliare h24 o attraverso il ricovero in una casa di riposo o RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale).
In questi casi, la figura dell’amministratore di sostegno è fondamentale per gestire il patrimonio e gli interessi della persona ricoverata. L’amministratore può interfacciarsi con la struttura, verificare la qualità dell’assistenza e l’adeguatezza delle cure prestate. Può inoltre occuparsi degli aspetti burocratici e amministrativi legati al pagamento della retta.
Segnalazione al giudice tutelare per anziani in difficoltà
Quando un anziano con Alzheimer o altra forma di demenza mostra segni di difficoltà nella gestione della propria vita, è possibile segnalare la situazione al giudice tutelare. Questi, dopo aver valutato il caso specifico, può nominare un amministratore di sostegno.
La segnalazione può essere effettuata da parte dei familiari, dei servizi sociali, delle forze dell’ordine o di chiunque venga a conoscenza delle difficoltà della persona anziana. Con l’amministrazione di sostegno si fornisce tutela e protezione all’anziano, evitandone lo sfruttamento e l’emarginazione.
I vantaggi dell’amministrazione di sostegno per gli anziani
L’amministrazione di sostegno presenta numerosi vantaggi nella tutela di anziani con Alzheimer o altre forme di demenza:
– Permette di rispettare al massimo le capacità residue della persona, che mantiene tutti i diritti non espressamente limitati.
– Offre protezione giuridica all’anziano, tutelandone interessi personali e patrimoniali.
– Garantisce che siano prese decisioni adeguate per le cure, l’assistenza e la gestione finanziaria.
– Solleva i familiari da eccessivi oneri assistenziali e burocratici.
– Si adatta all’evolvere delle condizioni della persona, modificando l’ambito di intervento.
– Può evitare il ricorso a misure più invasive come l’interdizione e l’inabilitazione.
Come richiedere l’amministrazione di sostegno
Per ottenere l’amministrazione di sostegno è necessario presentare ricorso al giudice tutelare del luogo di residenza o domicilio dell’anziano, solitamente con l’assistenza di un avvocato che si occupa di istituti di tutela per la protezione della persona in condizioni di particolari difficoltà o con ridotte capacità.
Nel ricorso vanno indicati:
– Generalità del beneficiario e del ricorrente
– Motivi per cui si richiede l’amministrazione di sostegno
– Dati sanitari attestanti le condizioni di fragilità
– Nominativo ed espresso consenso della persona proposta come amministratore
– Ambiti di intervento dell’amministrazione di sostegno
Il giudice valuta la documentazione e dispone eventuali accertamenti medici. Se ritenuta idonea, nomina l’amministratore di sostegno.
L’amministratore di sostegno: guida alla scelta
La scelta dell’amministratore di sostegno è cruciale. Possono assumere l’incarico:
– Un familiare stretto, che conosce bene esigenze e volontà del beneficiario.
– Un professionista esterno (avvocato, commercialista…). Utile se il patrimonio è complesso.
– Enti o associazioni, se non vi sono familiari idonei.
– Più co-amministratori che si dividono gli ambiti di intervento.
L’amministratore deve essere scelto per competenza e sensibilità. Deve infatti essere in grado di tutelare gli interessi del beneficiario, rispettandone diritti e volontà.
Ambiti di intervento dell’amministrazione di sostegno
Il giudice tutelare individua gli ambiti in cui l’amministratore di sostegno è autorizzato a operare, ad esempio:
– Gestione patrimoniale e finanziaria
– Curare e rappresentare gli interessi personali
– Richiedere prestazioni assistenziali
– Gestire eventuali pratiche successorie
– Compiere atti di natura sanitaria
– Stipulare contratti di locazione o di assistenza
L’amministratore non può invece compiere atti di straordinaria amministrazione senza autorizzazione specifica.
Domande frequenti
D: Chi può richiedere l’amministrazione di sostegno per un anziano con Alzheimer?
R: Possono farne richiesta i familiari, i servizi sociali, le forze dell’ordine o chiunque altro si accorga dello stato di difficoltà dell’anziano.
D: L’amministrazione di sostegno comporta interdizione?
R: No, l’amministrazione di sostegno è meno invasiva e limita la capacità d’agire solo negli ambiti indicati dal giudice.
D: Quali documenti servono per la nomina?
R: Serve presentare documentazione sanitaria che attesti le condizioni di fragilità dell’anziano e il consenso di chi si propone come amministratore.
D: L’amministratore può gestire liberamente il patrimonio?
R: L’amministratore deve attenersi alle disposizioni del giudice e agire nell’esclusivo interesse del beneficiario.
D: Quando termina l’amministrazione di sostegno?
R: Cessa alla morte dell’anziano o se il giudice tutelare ne dispone la revoca.