Chi ha interesse o desidera lavorare in ambito scolastico deve essere sempre aggiornato su quelle che sono le disposizioni e le novità in merito ai posti vacanti e disponibili. Inoltre, è bene essere anche a conoscenza delle modalità con cui questi sono assegnati, nonché qual è l’ente o l’organismo che decide l’assegnazione di questi posti. Nelle prossime righe cercheremo di offrire una breve panoramica su quello che è il funzionamento dei posti vacanti e disponibili, sui criteri e sulle modalità di assegnazione, che possono variare da Regione a Regione.
Qual è la differenza tra posti vacanti e posti disponibili?
Prima di prendere in esame quelli che sono i criteri e le disponibilità dei posti vacanti e disponibili, vale la pena specificare la differenza che caratterizza queste due posizioni. Bisogna infatti sapere che i posti e le cattedre possono essere classificati o come disponibili o come vacanti e che le due definizioni rappresentano due situazioni diverse, e che quindi non sono sinonimi.
Posti disponibili
Quando si parla di posti disponibili, infatti, si fa riferimento a delle posizioni aperte per un solo anno scolastico. Tale disposizione riguarda sia le cattedre disponibili nell’organico dell’autonomia che nell’organico di fatto. Ciò può accadere quando per esempio il titolare della cattedra è in aspettativa oppure se ha assunto incarichi di presidenza, se è passato a un orario di lavoro part-time, se è in mobilità intercompartimentale e altre situazioni, se sta usufruendo di un congedo o di un esonero sindacale. Se quindi per qualsivoglia motivo il titolare del posto o della cattedra non è disponibile per quell’anno scolastico, il posto è considerato “disponibile”.
Chi va a occupare questi posti disponibili? Dal momento che si tratta di posti che costituiscono l’organico di fatto, le prime assegnazioni provvisorie sono quelle provinciali e interprovinciali. Generalmente tali assegnazioni sono effettuate entro il 31 di agosto, mentre le supplenze partono dal primo settembre e durano fino al 30 giugno.
Posti vacanti
I posti (o le cattedre) vacanti sono invece quelli in cui non c’è un titolare. Nel caso dei posti vacanti l’iter prevede quindi prima di tutto un trasferimento e successivamente un passaggio sia di cattedra che di ruolo. Solo al termine di questo percorso il docente è immesso in ruolo con titolarità.
I posti vacanti e disponibili possono configurarsi a seguito di variazioni dello stato giuridico del personale, ovvero per via di dimissioni, collocamento a riposo, decadenza, ecc. Oppure, possono riguardare cattedre e posti istituiti ex novo e per i quali quindi ancora non è stato designato il personale titolare o per le quali non è stato assegnato un posto in via definitiva attraverso un contratto a tempo indeterminato. Infine, possono essere posti vacanti e disponibili anche quelli diventati vacanti in seguito ai movimenti in uscita.
Posti vacanti e disponibili: criteri per l’assegnazione
Ma quali sono i criteri in base ai quali sono assegnati i posti vacanti e disponibili? Bisogna in primo luogo specificare che i criteri utilizzati sono quelli definiti dagli accordi stipulati a livello regionale con le organizzazioni sindacali. Di conseguenza, possono essere differenti da regione a regione. Ogni Regione però ha in comune lo scopo di utilizzare tutte le risorse professionali al fine di perseguire la realizzazione degli obiettivi formativi e curriculari previsti per ciascun ordine e grado di scuola. In questo modo si può assicurare la continuità didattica, la funzionalità, l’efficacia del servizio e la valorizzazione delle competenze professionali.
In ogni caso, per consultare i diversi criteri di ripartizione per i posti disponibili e vacanti per la vostra Regione, potete consultare il contratto sulla mobilità. In questo modo potrete altresì consultare la cosiddetta “aliquota” relativa alle immissioni in ruolo.