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Tamerice: come fare la coltivazione e consigli utili

Elegante, discreta e vaporosa, la tamerice è una pianta molto diffusa in Italia, usata spesso a scopo ornamentale in giardini e parchi pubblici per la sua spettacolare fioritura e per l’aspetto soffice e pieno della sua chioma rigogliosa.

Così bella da aver ispirato leggende e poesie, la tamerice può essere ammirata in quasi tutta la nostra penisola, anche se preferisce le zone ricche di acqua e quindi è più frequente trovarla nei pressi di torrenti e laghi, ma anche su sabbie umide e salmastre, dal livello del mare fino agli 800 metri.

Caratteristiche della tamerice

Il nome scientifico della tamerice è Tamarix, ed è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Tamaricaceae proveniente dalle zone costiere dell’Europa meridionale, India e Cina. Non più alta di 6/7 metri, questa pianta è dotata di radici robuste, un tronco nodoso caratterizzato da corteccia color porpora e una chioma grande e vaporosa.

Le foglie sono piccole e hanno forma di aghi triangolari, ma la parte più bella della tamerice è sicuramente il suo fiore: durante il periodo di fioritura in primavera – estate, infatti, la pianta si riempie di nuvole di fiori rosa vistosi e spettacolari, dal profumo delicato e dall’aspetto davvero favoloso.

Un’altra caratteristica incantevole della tamerice è quella che viene chiamata “sudorazione”: durante il giorno e in assenza di vento, la pianta genera una vera e propria pioggia di goccioline chiare e estremamente salate.

Esistono più di 50 varietà diverse di tamerice, ma tra le più diffuse troviamo la Tamarix parviflora, dalla fioritura rosa chiaro, la Tamarix ramosissima, dalle splendide sfumature tra il bianco e il salmone, e la Tamarix gallica, dai lunghi grappoli rosa acceso morbidi e vaporosi.

Consigli utili per la coltivazione e la cura della tamerice

Il periodo migliore per piantare i semi di tamerice è ottobre nelle regioni più fredde, mentre è preferibile marzo in tutti gli altri luoghi. Questo tipo di pianta cresce meglio nei terreni ben drenati e leggermente acidi, anche se in generale riesce ad adattarsi a ogni tipo di suolo, tranne quello particolarmente calcareo.

Quando si va a piantare la tamerice, è bene fare attenzione alle distanze: poiché sviluppano delle radici molto ampie non bisogna metterle troppo vicine a altre piante, mentre se devono andare a comporre siepi o barriere la distanza consigliata è di circa 60 cm tra una pianta e l’altra.

Va tenuto conto, al momento di piantare la tamerice, anche dell’esposizione solare: la tamerice, infatti, preferisce le zone molto soleggiate, e per crescere forte e rigogliosa ha bisogno di almeno cinque ore giornaliere di sole diretto.

Al di là di questo, non è una pianta che richiede cure particolari, non ha bisogno di essere innaffiata spesso o troppo (resiste molto bene anche a lunghi periodi di siccità) e non ha bisogno di concimazione, anche se, in caso di terreno povero, una volta l’anno si può aggiungere un concime granulare a lenta cessione.

Per quanto riguarda la potatura, non è strettamente necessaria e serve solo per puri scopi estetici e per dargli una forma ordinata: se necessitate sistemarla e assicurarvi una fioritura perfetta, il periodo per farlo è all’inizio della primavera, dopo il gelo invernale, andando a togliere solo i rami esausti.

Danila:
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